Brescia penalizzato di 8 punti dal Tribunale Federale Nazionale: stangata per la società di Cellino
Roma, 29 maggio 2025 – È arrivata la tanto attesa sentenza di primo grado del Tribunale Federale Nazionale (TFN) sulla vicenda che ha coinvolto Brescia Calcio e i dirigenti Massimo ed Edoardo Cellino. Come da previsioni, la sezione disciplinare ha inflitto pesanti sanzioni al club lombardo e ai due dirigenti, al termine dell’udienza tenutasi oggi, 29 maggio 2025.
Le sanzioni
Nel dettaglio, il TFN ha deciso quanto segue:
- Massimo Cellino: 6 mesi di inibizione.
- Edoardo Cellino: 6 mesi di inibizione.
- Brescia Calcio S.p.A.: 8 punti di penalizzazione complessiva in classifica, di cui:
- 4 punti da scontare nella stagione sportiva corrente (2024-2025),
- 4 punti da scontare nella prima stagione utile a partire dalla 2025-2026.
Il provvedimento arriva a seguito del deferimento proposto dal Procuratore Federale lo scorso 22 maggio (protocollo n. 28218/1178pf24-25/GC/blp), che aveva messo sotto accusa la gestione della società da parte della famiglia Cellino.
Le motivazioni e gli scenari
Sebbene i dettagli completi delle motivazioni verranno pubblicati nei prossimi giorni, secondo quanto trapela si tratterebbe di irregolarità gestionali e amministrative che hanno determinato una violazione dei regolamenti federali da parte del club.
Questa sanzione incide pesantemente sulla classifica di Serie B, a poche settimane dalla conclusione del campionato. I 4 punti sottratti subito potrebbero compromettere la lotta del Brescia per la salvezza o l’accesso ai playoff, mentre la penalizzazione futura complica già in partenza la prossima stagione.
Atteso il ricorso
La società delle Rondinelle ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in appello. La Corte Federale d’Appello esaminerà il caso in tempi rapidi, con una sentenza attesa entro il 10-12 giugno 2025. Solo allora si avrà un quadro definitivo, e sarà possibile riscrivere ufficialmente la classifica della Serie B 2024-25.
Conclusioni
Una doccia fredda per il Brescia Calcio e per i tifosi, che ora vivono nell’incertezza del verdetto d’appello. La giustizia sportiva ha compiuto il primo passo, ma il caso è tutt’altro che chiuso. La speranza, per la società, è che la seconda istanza possa ridimensionare una sentenza che – al momento – pesa come un macigno sul futuro sportivo delle Rondinelle.