Catania, Sicilia – Un’ondata di tristezza ha colpito la comunità calcistica siciliana con la notizia della scomparsa di Giovanni “Nino” Russo, uno dei tifosi più iconici e amati del Calcio Catania, venuto a mancare all’età di 72 anni.
Conosciuto affettuosamente come la “Voce degli Elefanti”, Nino Russo non era solo un tifoso: era un simbolo di fedeltà incrollabile, orgoglio siciliano e passione calcistica che ha attraversato generazioni. Per decenni, la sua voce ha risuonato negli spalti dello Stadio Angelo Massimino, guidando cori, sventolando bandiere e incitando la sua squadra, sia contro le grandi della Serie A sia nelle battaglie più difficili della Serie C.
Nato e cresciuto nel quartiere San Cristoforo di Catania, Nino assistette alla sua prima partita del Catania nel 1961 insieme al padre. Da quel momento, non si voltò mai più indietro. Divenne una figura fissa nella curva, noto per dipingersi il volto di rosso e azzurro e per indossare una sciarpa fatta a mano dalla madre, che portava con orgoglio fino agli ultimi giorni.
Vicini e altri tifosi raccontano che Nino fosse malato da diversi mesi, affetto da una patologia cardiaca che aveva limitato la sua mobilità. Eppure, anche da casa, non si perdeva una partita—seguiva la radiocronaca con la stessa foga che aveva allo stadio. Purtroppo, è morto serenamente nel sonno nella sua abitazione vicino a Piazza Dante.
La sua scomparsa ha scatenato un’ondata di emozioni tra i tifosi, ex giocatori e membri dello staff del club. Il Calcio Catania ha pubblicato un messaggio toccante sui propri canali social:
“Con grande dolore salutiamo Nino Russo, vero figlio di Catania e cuore della nostra curva. I suoi cori, la sua passione, il suo amore incrollabile per la nostra maglia riecheggeranno per sempre. Grazie, Nino. Per sempre uno di noi.”
Anche l’ex attaccante del Catania, Giuseppe Mascara, che ha vissuto con il club gli anni d’oro in Serie A, ha voluto rendere omaggio:
“Ogni volta che segnavo al Massimino, cercavo Nino nella curva. La sua voce ci spingeva avanti. Ti faceva sentire che giocare per il Catania era più di una partita. Sono orgoglioso di averlo conosciuto.”
La sera successiva alla sua scomparsa, centinaia di tifosi si sono radunati spontaneamente fuori dallo stadio, accendendo candele e cantando il suo coro preferito, “Forza Vecchio Cuore Rossazzurro”. Sui cancelli è stato appeso uno striscione con scritto “Ciao Nino, la curva non sarà mai la stessa”.
Sono già in corso iniziative da parte dei gruppi di tifosi per proporre l’intitolazione di una sezione della curva a suo nome o l’installazione di una targa commemorativa. Alcuni suggeriscono addirittura di realizzare un murales in centro città per immortalare l’uomo che non ha mai smesso di credere nella sua squadra—indipendentemente dalla categoria, dal risultato o dalle difficoltà.
Mentre il Calcio Catania si prepara alla nuova stagione, si sentirà inevitabilmente un vuoto allo stadio. Una voce in meno, ma infiniti ricordi. E forse, nel boato di ogni coro, nel ritmo di ogni tamburo, lo spirito di Nino Russo—la Voce degli Elefanti—si farà ancora sentire.