Foggia, 30 giugno 2025 — In un colpo che ha fatto tremare il cuore del calcio pugliese, Jacopo Murano, attaccante simbolo del Foggia e probabilmente il volto più riconoscibile del club negli ultimi anni, ha completato il trasferimento choc al Crotone. L’annuncio, arrivato nelle prime ore di lunedì, ha scatenato una tempesta di emozioni tra i tifosi rossoneri: incredulità, dolore e rabbia.
Per molti, l’idea che Murano potesse andarsene era già difficile da digerire. Ma vederlo indossare la maglia di una rivale diretta in Serie C, con cui esistono vecchie tensioni e rivalità, è stato un colpo al cuore che va oltre il campo.
⚽ Un simbolo che se ne va
Jacopo Murano era arrivato a Foggia nell’estate del 2023. All’epoca, a 30 anni, in pochi credevano che potesse lasciare un segno profondo. Reduce da esperienze altalenanti con Perugia e Potenza, veniva considerato un attaccante “da categoria”. Ma a Foggia, ha trovato non solo la forma, ma la sua casa calcistica.
In due stagioni segnate da caos dirigenziale, continui cambi di allenatore e instabilità generale, Murano è diventato il faro del Foggia. Con 22 gol totali, spesso decisivi, ha mostrato una grinta e un’attitudine che lo hanno reso un idolo per la curva. Più dei gol, erano le sue esultanze furiose, le urla sotto la Curva Nord, i litigi per difendere i compagni, i gesti da leader vero.
Murano non era solo un giocatore. Era uno di noi.
🔄 Il trasferimento – Com’è successo?
Secondo fonti vicine alla società, il Crotone avrebbe contattato Murano all’inizio di giugno, sfruttando l’incertezza legata alla situazione amministrativa del Foggia. Dopo l’intervento della magistratura e le dimissioni del presidente Canonico, diversi calciatori avevano espresso dubbi sulla permanenza.
Nel contratto di Murano era presente una clausola rescissoria attivabile da club della stessa categoria per una cifra di circa 150.000 euro. Il Crotone l’ha attivata. Nessuna contromossa, nessun rilancio. Solo silenzio. E poi l’addio.
Una fonte vicina al giocatore ha rivelato a La Gazzetta del Sud:
“Ha aspettato. Voleva restare. Ma era stanco di una società senza direzione.”
😡 La rabbia dei tifosi – “Avete lasciato andare il nostro capitano!”
La reazione dei tifosi non si è fatta attendere.
Nel giro di pochi minuti, i social sono stati invasi da post carichi di amarezza. Il sentimento più diffuso? Tradimento. Non da parte di Murano, ma da parte del club.
“Come possiamo definirci società se lasciamo andare l’unico vero leader per spiccioli?” ha scritto un tifoso su X.
“Crotone? È come vendere l’anima al diavolo,” ha commentato un altro.
Alcuni tifosi si sono addirittura radunati sotto la sede del club per protestare. “VERGOGNA!” è stato il coro più ripetuto.
Anche ex giocatori hanno espresso il loro disappunto. Francesco Deli, ora al Padova, ha scritto su Instagram:
“Jacopo ha dato tutto per Foggia. Se è andato via, è perché lo hanno fatto sentire di troppo.”
🔙 Un guerriero, non solo un bomber
I numeri di Murano parlano, ma le emozioni raccontano di più. Il suo gol del pareggio contro il Benevento nel 2023. Il coast-to-coast con cui ha steso il Cerignola. Le lacrime dopo il fischio finale contro il Messina nei playout.
Non dimenticheremo mai quando, infortunato, ha deciso comunque di scendere in campo nella sfida salvezza. A fine partita disse:
“Foggia non si tira mai indietro.”
Ora quella frase campeggia in centinaia di post, striscioni e magliette. Una ferita aperta.
🧩 E ora? Chi raccoglie l’eredità?
L’addio di Murano non è solo un vuoto in attacco. È un buco nell’anima del gruppo. Con la società commissariata e il futuro ancora incerto, la partenza del leader spirituale getta ombre ancora più scure sulla prossima stagione.
Si fanno i primi nomi per sostituirlo: Stefano Pettinari, Luca Pandolfi. Ma nessuno, al momento, ha la statura morale — oltre che tecnica — per prendere quel posto.
🎙️ Il saluto del numero 9
Murano ha rilasciato una dichiarazione tramite il suo agente:
“Foggia sarà sempre parte di me. Non è stata una scelta facile. Ho dato tutto, e porto via solo amore per questa maglia. Grazie di cuore.”
Nessuna menzione alla dirigenza. Solo i tifosi.
🩸 Non sarà facile guarire
Ci sono addii che fanno male. Poi ci sono ferite che non guariscono. Quella di Murano è di queste. Non è solo un trasferimento. È la perdita di una bandiera.
Il Foggia dovrà ripartire, come sempre. Ma stavolta, senza voce, senza braccia, senza anima. Senza Jacopo Murano.