Catanzaro, la notte del riscatto: missione rimonta sotto il cielo del Golfo dei Poeti
Dopo lo 0-2 incassato al “Ceravolo” nella semifinale d’andata contro lo Spezia, il Catanzaro vola a La Spezia con una sola, grande missione: scrivere la storia. Come le grandi d’Europa, come chi sa che l’orgoglio e la fede possono ribaltare anche il destino più amaro.
Ci sono partite che pesano come macigni, che sembrano dettare la fine di un sogno. Ma ci sono anche momenti in cui tutto può cambiare, serate in cui il calcio diventa poesia, battaglia, miracolo. Serate in cui basta crederci.
Il 2-0 dell’andata brucia. Ma non spegne la fiamma. Anzi, la alimenta. Lo sport, e il calcio in particolare, hanno insegnato al mondo che nulla è impossibile. Dalle rimonte leggendarie del Barcellona e del Liverpool, alle imprese delle “piccole” che hanno scritto pagine di gloria eterna. E allora perché non sognare anche noi? Perché non crederci, proprio adesso?
Il Catanzaro ha già dimostrato di avere tutto: anima, gioco, cuore. È una squadra che lotta su ogni pallone, che non si arrende. Ha una guida tecnica determinata, una panchina unita, e soprattutto un Popolo che non ha mai tradito e mai tradirà. Lo Spezia ha portato via un vantaggio importante, ma non ha spento l’entusiasmo, né il senso di appartenenza che lega questi colori a migliaia di cuori.
E allora, quale scenario migliore del Golfo dei Poeti per scrivere questa poesia della rimonta? Proprio lì, dove il mare ha ispirato i versi immortali di Byron e Shelley, il Catanzaro può cercare — e trovare — la forza per un’impresa altrettanto epica.
Tra le scogliere di Portovenere e le luci di Lerici, sotto il cielo che ha acceso l’anima di grandi poeti, le Aquile possono scrivere la loro storia. Non con l’inchiostro, ma con il sudore, con il coraggio, con ogni rincorsa e ogni contrasto. Con un pallone che rotola verso il sogno.
Perché questa non è solo una semifinale. È un atto d’amore, un grido collettivo, un pezzo di destino. È la voce dei nostri padri, il coraggio dei nostri figli, la fede incrollabile di chi ha il Catanzaro tatuato nell’anima, anche a migliaia di chilometri di distanza.
A volte, nel calcio come nella vita, conta solo una cosa: non mollare. E il Catanzaro non molla mai.
Domenica sera, al Picco, ci sarà una battaglia. Ma le Aquile ci arriveranno a testa alta, con la forza di chi non ha nulla da perdere, e tutto da scrivere.
Spezia-Catanzaro non è solo una partita. È una pagina bianca. E noi siamo pronti a riempirla con la nostra storia.