In una mossa che ha scosso la costa adriatica, il Pescara Calcio ha ufficialmente annunciato Vincenzo Vivarini come nuovo allenatore per la stagione 2025–26 di Serie B. L’annuncio, arrivato il 2 luglio, segue le dimissioni improvvise di Silvio Baldini a metà giugno.
Ma mentre i dirigenti del club elogiano l’esperienza e la mentalità tattica di Vivarini, una larga fetta della tifoseria biancazzurra non è affatto convinta. Le reazioni sui social sono state immediate e taglienti. Frasi come “Siamo condannati,” “Un altro anno buttato,” e “Proprio lui?” hanno dominato i forum dei tifosi e le sezioni dei commenti online.
Vivarini, 58 anni, è un volto noto nei campionati minori italiani, avendo allenato club come Empoli, Bari e Virtus Entella. Tuttavia, il suo curriculum è stato altalenante, con piazzamenti a metà classifica e promozioni mancate. Ed è proprio questa incostanza che alimenta lo scetticismo tra i tifosi pescaresi.
“È un buon tattico, ma non è la scelta coraggiosa di cui avevamo bisogno dopo Baldini. Sembra che puntiamo alla salvezza, non alla promozione,” ha scritto un tifoso storico su una pagina fan del Pescara Calcio.
Nonostante tutto, il presidente Daniele Sebastiani ha espresso piena fiducia nella scelta.
“Vivarini sa lavorare con squadre giovani e conosce bene le dinamiche della Serie B. Ha il nostro pieno supporto,” ha dichiarato in conferenza stampa.
Dal canto suo, Vivarini si è mostrato calmo e determinato, promettendo lavoro e compattezza.
“So che le aspettative qui sono alte. Io e il mio staff daremo tutto per guadagnare la fiducia di questa città,” ha affermato.
Tuttavia, quella fiducia sembra già vacillante. Molti tifosi speravano in un nome più ambizioso, magari con esperienza in Serie A o con una visione tattica innovativa. Temono che il club abbia scelto la via della prudenza anziché quella del rilancio.
Con la preparazione estiva al via a metà luglio e diverse decisioni di mercato ancora in sospeso, la pressione su Vivarini è già altissima. Non dovrà solo vincere partite, ma anche conquistare il cuore dei tifosi.
Una cosa è certa: a Pescara la pazienza è poca e le aspettative sono tante. Se i risultati non arriveranno subito, quel “siamo condannati” rischia di diventare un coro costante allo stadio Adriatico.